Il brand padovano Maliparmi per la prossima collezione ha deciso di ispirarsi al design scandinavo degli anni '50-60 con le forme essenziali di Alvar Aalto e al Droog Design olandese. Con un fatturato di 16 milioni di euro, che, dichiara l´amministratore delegato Francesco Vanin, «sta crescendo di un 20% all´anno da almeno cinque anni», Maliparmi è uno dei marchi emergenti nel panorama della moda italiana.
Per questa primavera sono previste le aperture di due monomarca, a Roma e a Palermo che si aggiungono a quelli già esistenti di Padova e Venezia. E da qualche mese il marchio è alla ricerca di una location appropriata a Milano: «In una zona emergente che rappresenti un po´ quello che è il nostro stile». Un business in crescita, ma come spiega Vanin «ancora da consolidare, per questo ci vogliamo concentrare sulle collezioni femminili, prima di iniziare eventualmente a pensare all´uomo». E il bambino, settore nel quale quasi tutte le firme ormai si cimentano? «Per carità! Ancora più difficile: ho visto troppi esperimenti fallire. Fare moda per i più piccoli è molto complicato, molti pensano che sia sufficiente ridurre le misure dei più grandi, ma non è così. I nostri obiettivi per il momento sono di continuare a cavalcare quest´onda, e di sviluppare l´export, soprattutto in Europa».
Per quanto riguarda la produzione, la firma padovana si rivolge a terzisti italiani ed indonesiani: «In Indonesia produciamo da tanti anni, spiega Vanin, ma non per una questione di costi, anche se oggi è diventato decisamente conveniente, bensì per una questione di stile e di manodopera, che da quelle parti è davvero raffinata». La firma veneta investe una buona parte del fatturato in innovazione e tra i successi della primavera estate 2004 c´è stato il sandalo ricamato Infrabijoux, di cui ne sono state vendute 45.000 paia.
Estratto da Affari&Finanza del 30/01/06 a cura di Pambianconews