Dopo aver chiuso il 2005 con un fatturato in crescita Caleffi, azienda mantovana guidata da Giuliana Caleffi, punta su acquisizioni per diventare un marchio del lusso. Sebbene i numeri non siano grandissimi (48 milioni il giro d'affari, salito del 10%), i margini sono interessanti con un Mol di 5,4 milioni (11,4% dei ricavi), profitti di 2,5 milioni, il 5% del giro d'affari, a un payout del 58 per cento.
Caleffi stima di migliorare i margini anche nel 2006, sebbene i ricavi cresceranno solo del 6,2% (a 51,1 milioni), ma il risultato operativo è atteso in rialzo a 4,6 milioni (contro i 3,8 milioni del 2005). Questo grazie a una struttura di costi ridotta e flessibile: oggi il 58% della produzione è esternalizzata e in Paesi esteri dal basso costo del lavoro.
Attualmente l'azienda, ha ricordato l'ad Guido Ferretti, è posizionata sul settore, fashion, ma «il nostro progetto è di diventare un luxury brand, ampliando così la marginalità». Due sono le vie: la prima passa per l'ampliamento delle licenze. La seconda attraverso possibili acquisizioni, già in cantiere, nei settori dell'abbigliamento da notte e per la casa. «Stiamo trattando per una licenza» ha rivelato Ferretti, annunciando anche l'espansione della rete a Paesi dai consumi sostenuti come Spagna, India e Russia. In casa ci sono 7,6 milioni, derivanti dall'Ipo (grazie ai quali l'indebitamente netto si è praticamente azzerato a 3,2 milioni, 0,2 volte il patrimonio netto): l'80% di queste risorse, ha dichiarato l'azienda, saranno destinate alle acquisizioni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 26/01/06 a cura di Pambianconews