La quotazione è finalizzata a costruire nuovo sviluppo. In questa frase secca Michele Preda, amministratore delegato di Marazzi Group, condensa il senso dell´ingresso nel listino di Piazza Affari del leader mondiale nella progettazione, produzione e commercializzazione di piastrelle ceramiche. “Siamo determinati a acquisire un primario operatore del settore in Cina, allo stesso modo agiremo negli Stati Uniti rilevando un attore che abbia forti capacità produttive e insieme commerciali. Quando Marazzi compera concorrenti, la storia insegna che lo fa prendendo il leader o il secondo nel mercato nel singolo paese assunto a target” sottolinea Preda.
Il tema del collocamento, che dovrebbe avvenire alla metà di febbraio, gira insomma attorno a due cardini: le risorse provenienti dalla Borsa non servono a ridurre l´esposizione debitoria (al 30 settembre 2005 l´indebitamento netto ammontava a 359,4 milioni di euro, a fronte di un patrimonio netto di 397,8 milioni); Marazzi chiede invece al mercato denari per accelerare le proprie strategie di sviluppo, che stanno peraltro già procedendo a passo più spedito del previsto.
Lo schema dell´Ipo, affidata a Mediobanca e Morgan Stanley quali global coordinators e allo studio legale Simmons&Simmons, prevede un´Opvs rivolta al pubblico indistinto in Italia e un collocamento privato riservato a investitori professionali italiani e esteri. Permira e Pep, che oggi dell´impresa modenese detengono rispettivamente il 28% e il 5%, cederanno i due terzi delle azioni in portafoglio. Accanto a tali quote in vendita, ci sarà anche un´emissione di nuove azioni per cui il flottante sarà attorno al 30%. Un punto fermo consiste nel fatto che la famiglia del presidente Filippo Marazzi intende mantenere la maggioranza assoluta, posizionandosi al 55% circa post Ipo. Un altro punto fermo attiene alla permanenza dei fondi, con una quota attorno al 10%, tale da garantire la rete di relazioni internazionali che ha favorito – per esempio – l´acquisizione del principale player russo Welor Kerama.
Tenendo conto del fatto che i mercati a più significativi tassi di crescita sono Russia, Cina e Stati Uniti appare chiaro come mai Preda punti a rafforzare Marazzi in quei paesi. Welor Kerama risponde a tale disegno, come le acquisizioni allo studio per Cina e Usa. La Cina è il maggior mercato al mondo per le piastrelle, con 2.780 milioni di metri quadrati prodotti nel 2005, con un incremento medio annuo del 7,2% nell´ultimo quinquennio. Dagli impianti del gruppo Marazzi sono usciti lo scorso anno 95 milioni di metri quadrati di piastrelle. “In Cina abbiamo ampi margini di affermazione, dice il manager, anche per la forza del made in Italy, mentre negli Usa siamo volti a raddoppiare la nostra presenza”.
Estratto da Affari&Finanza del 23/01/06 a cura di Pambianconews