Il disegno di legge sulla riconoscibilità e la tutela dei prodotti italiani è stato approvato ieri in sede referente dalla commissione industria di palazzo Madama. Un passaggio importante che rende ancora più pressante l'appello del Tac, il settore tessile, abbigliamento e calzature, e di Cna Federmoda per ottenere al più presto l'ok definitivo al marchio 100% Italia da apporre ai capi prodotti interamente nel nostro paese.
"È di vitale importanza che il lavoro fatto sinora non vada perduto", sottolinea Oreste Baioni, segretario di Cna Federmoda. "Il provvedimento sulla riconoscibilità e tutela dei prodotti italiani, del resto, è passato all'unanimità sia in commissione industria del senato che alle attività produttive della camera, a testimonianza di una convergenza delle varie forze politiche sul tema. È sufficiente che ora la camera dedichi alle produzioni interamente italiane solo pochi minuti del suo tempo e sarà approvata una legge fondamentale per le filiere di produzione interamente italiane, in particolare quella della moda".
La proposta di legge, infatti, doterà di una sorta di carta di identità le produzioni italiane, in grado così di distinguersi non solo da quelle provenienti da altri paesi, ma anche dalle merci fabbricate altrove (nell'Europa dell'est o in Asia) da ditte italiane che, magari fregiandosi del marchio made in Italy, sfruttano vantaggi in termini di costi.
Ma non basta. "Insieme alla legge sul marchio 100% Italia occorre una strategia complessiva con verifiche sulla correttezza e controlli a un mercato drogato dal dumping, dalla contraffazione, dalle etichette attaccate in modo scorretto, dal made in Italy falso", conclude Baioni. "Solo così difenderemo la nostra economia".
Estratto da ItaliaOggi del 19/01/06 a cura di Pambianconews