Il lusso quotato corre più della Borsa. L'anno scorso il valore dei titoli è aumentato del 37,9%, oltre il doppio rispetto alla media (17,8%) degli indici di Milano, Parigi, Francoforte, Zurigo e New York. Secondo l'analisi condotta da Pambianco Strategie di Impresa, a Milano si è sfiorato il triplo: 35,8% rispetto al 13,1% del Mibtel.
La ricerca è su venti società, tutte con almeno 300 milioni di capitalizzazione. E la classifica dei più grandi è guidata da Lvmh, con 36,8 miliardi di euro di capitalizzazione, il 35% in più rispetto al 2004 e soprattutto il doppio rispetto al secondo arrivato, il gruppo Richemont, a quota 19 miliardi. Dietro emerge il fenomeno Coach, che con quasi undici miliardi capitalizza oltre sette volte il fatturato e supera Luxottica, prima tra gli italiani a quota 9,7 miliardi.
Per trovare un'altra società nazionale bisogna scendere al decimo posto, occupato da Bulgari, con 2,8 miliardi. La classifica per dimensione è chiusa da Mariella Burani, con 378 milioni di euro: ma il gruppo emiliano è al vertice per la crescita (+68,9%), superato soltanto dall'americana Guess che ha quasi triplicato il valore del proprio titolo, con un incremento del 184% in un anno. L'altra società che brilla per il balzo in avanti è Tod's (+64,6%), al terzo posto. La classifica è chiusa da un altro gruppo italiano, il solo con Fossil ad avere registrato un calo. È It Holding, che ha visto la sua quotazione scendere del 26%: la decisione di Dolce & Gabbana di produrre in casa la linea D&G si è fatta sentire sul mercato.
“Nel caso di Mariella Burani spiega Carlo Pambianco, è stata sicuramente premiata la capacità di diversificare in maniera positiva, attraverso Bioera e Greenvision. Mentre la crescita di Tod's è stata favorita dallo sviluppo su mercati importanti come Stati Uniti e Giappone» .
Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/01/06 a cura di Pambianconews