In attesa del nuovo gioiello, la Ferrari 599 GTB che a Detroit è una grande novità virtuale (Maranello ha diffuso le prime immagini ma soltanto a Ginevra la berlinetta più veloce di sempre si materializzerà), il sogno di oggi si chiama FXX. Ventinove gli esemplari programmati, 20 quelli già consegnati, e dieci dei clienti-piloti che guideranno il bolide in pista sono proprio americani: non a caso il Cavallino ha piazzato questo saggio tecnologico al centro del proprio stand, in bella mostra, all'Auto Show del Michigan, accanto a una inedita 612 Scaglietti bicolore nera e bordeaux. Questo è il mercato più importante in assoluto per la Ferrari.
E qui, dove il mito cresce ogni giorno e le liste d'attesa hanno superato i 24 mesi, si celebrano i risultati di un anno record. Mai dalle officine di Maranello erano uscite tante vetture: 5.409, per l'esattezza, il 9% più dell'anno scorso. «Numeri importanti, spiega Amedeo Felisa, responsabile del settore granturismo, che sono frutto della continua evoluzione di prodotto e del successo riscontrato nei nuovi mercati, dal Sudamerica all'Asia con la Cina fiore all'occhiello: le 82 consegne rappresentano il 95% in più rispetto al 2004. Il segreto però è non rinunciare mai alla nostra esclusività». Anche il bilancio economico di fine gennaio si annuncia esaltante.
Il Nord America, con 1.549 auto, assorbe oggi il 29% degli ordini Ferrari, seguito da Germania (12,3%), Inghilterra (11,9%) e Italia (11%). Significativa la crescita in Medio Oriente (116 vetture, +41%) ed Europa dell'Est (234, +92%). Il Cavallino si coccola i facoltosi e appassionati clienti di questo Eldorado commerciale. All'Auto Show di Detroit c'è un salotto hi-tech per la loro accoglienza e la filiale americana affidata a Maurizio Parlato ha avviato iniziative per «far sentire i ferraristi a casa loro in ogni parte del mondo». Soprattutto, si lavora per ridurre i tempi d'attesa entro margini più umani (al massimo 18 mesi), come ha espressamente chiesto il presidente Luca Montezemolo.
«Con 2.100 consegne nel 2005 in Usa e Canada, sottolinea l'amministratore delegato Karl-Heinz Kalbfell, abbiamo più che raddoppiato la nostra presenza su questo mercato: incremento del 53% rispetto al 2004. Merito in particolare della Quattroporte che ha registrato un successo strepitoso con 1.550 immatricolazioni. L'ammiraglia di lusso è diventata un simbolo di esclusività e domina tra i modelli che costano da 100 a 200 mila dollari. Un segmento che comprende competitor di assoluto prestigio, basterebbe citare la Bmw con la 760, le Mercedes S600, S55 e S65 o la Bentley Flying Spur». Il Nord America (dove il Tridente ha una filiale con sede a Englewood Cliffs, nel New Jersey, guidata da James Selva) copre oggi il 40% dei volumi totali Maserati, con picchi straordinari in California. «Ma il successo, aggiunge Kalbfell, è globale e riguarda tutti i 56 paesi in cui siamo presenti. Lo scorso anno abbiamo registrato un aumento complessivo delle vendite del 25%, con un totale di oltre 5.600 vendite. L'Italia è il secondo mercato, seguita da Germania e Regno. Unito». Nel 2007 arriverà il nuovo coupé, con motore V8 e trazione posteriore.
Estratto da La Stampa del 11/01/06 a cura di Pambianconews