"In Italia abbiamo un numero importante di brand molto conosciuti che hanno saputo crearsi una reputazione notevole all'estero. Si tratta di case che producono beni di alta gamma e che mirano a una clientela dal forte potere d'acquisto. Ma il mercato presenta opportunità che vanno oltre il solo consumo nella fascia dell'extralusso. Esistono moltissime aziende, baluardo del made in Italy, che sanno produrre oggetti di ottima qualità e manifattura, che hanno saputo lavorare con creatività e innovazione ma che, per svariati motivi, non sono ancora riuscite a costruirsi una notorietà di brand. Per fare in modo che possano emergere, può essere di forte aiuto che i grandi brand del lusso italiano si trasformino in «biglietto da visita» aiutando, in questo modo, le imprese meno attrezzate a sbarcare sui mercati emergenti: ne beneficierà tutto il sistema-Paese. L'idea è quella di creare dei «supermercati del made in Italy» agganciati, per esempio, alle grandi iniziative promosse dall'Associazione Altagamma (che raccoglie i brand italiani più noti in tutti i settori produttivi), in grado di segnare la strada alle imprese più piccole nello sbarco e nell'insediamento in mercati più difficili come la Cina, l'India, il Sud America, l'Est Europa e il Medio Oriente. Presentando il made in Italy come forma di prodotto e in un'atmosfera glamour che invoglia il consumatore.
Una nuova iniziativa sarà presentata al mercato nella primavera del 2006 dall'Anci, l'Associazione dei calzaturieri italiani, che sta lavorando per creare una catena di negozi multimarca, con una loro insegna caratterizzante, che rappresenterà il made in Italy del settore. Aprirà i battenti a Mosca e ospiterà 10 marche ancora non conosciute dal grande pubblico, ma che producono scarpe di alta qualità, stile e creatività. Quello che è importante capire è che la dimensione, soprattutto nel settore della moda e del lusso, è fondamentale. Presentarsi come un gruppo di aziende in diverse iniziative di promozione è importantissimo: spesso, infatti, molte realtà non sono in grado di sviluppare una dimensione commerciale significativa.
Le piccole imprese possono avere il prodotto migliore del mercato, ma incontreranno sempre molte più difficoltà di chi già si è imposto negli anni, creandosi un proprio, forte nome. Oggi esistono molti imprenditori che auspicano che ci sia qualcuno che faccia da collante. Questo ruolo può essere svolto dalle associazioni di categoria e anche da singole manifestazioni che si mettono insieme, dando il via ai necessari processi di aggregazione. Un primo passo è stato fatto con la fusione delle cinque fiere tessili italiane nell'Expo Milano Unica. Altri ne potranno senz'altro nascere, a dispetto delle caratteristiche del settore che, in passato, non è riuscito a creare sufficienti iniziative corali spontanee. Oggi il dialogo è invece aperto. In un settore in cui le iniziative corali spontanee scarseggiano, è molto importante che si sia aperto un dialogo che sta dando vita a iniziative collettive costruttive e intelligenti."
Estratto da Economy del 23/12/05 a cura di Pambianconews