Stenta a decollare lo shopping natalizio. E i negozianti lamentano un calo delle vendite, rispetto all´anno scorso, di circa il 10 per cento. La vendita di capi d´abbigliamento ha visto solo negli ultimi giorni una lenta ripresa. Solo nei negozi del centro «in» sembra ci sia una maggiore propensione all´acquisto. «Chi vuole regalare un capo d´abbigliamento alle persone care, magari quello che mancava nel guardaroba, come un cappotto o un giaccone, dice Mario Dell'Oglio, presidente dei Tessili Federabbigliamento e titolare di due punti vendita in centro, lo compra comunque anche se è vero che molti si concentrano su maglioni e accessori, come i guanti».
Molto gettonati in centro anche i nuovi capi del pronto moda a buon prezzo importato dalla Spagna, come Zara «Il week-end è andato bene, commenta Roberto Helg, presidente di Confcommercio Palermo, ma la sensazione è che difficilmente potremo recuperare quello che si è perso nei mesi scorsi. Molte tredicesime ancora non sono state pagate e finora il trend è quello di un calo del 10 per cento».
Con la crisi, alcuni negozianti palermitani hanno iniziato a svendere sottobanco la merce. «La gente aspetta i saldi per fare gli acquisti più importanti, spiega Nino Uzzo, titolare di un negozio lungo la via, ecco perché o si anticipano gli sconti di un mese o li si rinviano di altrettanti giorni, perché altrimenti a prezzo pieno non vendiamo mai. Chi viene a fare shopping in via Maqueda, compra solo qualche maglioncino, preferibilmente a poche decine di euro dai cinesi, o qualche camicia. Siamo i più penalizzati dalla crisi». «C´è un calo diffuso, commenta Giovanni Felice, presidente regionale di Confesercenti, i palermitani non hanno soldi. Non credo che recupereremo quello che abbiamo perso nei mesi scorsi».
Estratto da La Repubblica del 20/12/05 a cura di Pambianconews