La notizia del licenziamento da parte della Commissione UE del testo di regolamento che renderà obbligatoria l'etichettatura di origine per i prodotti provenienti dai Paesi extra-UE è stata accolta con soddisfazione dai vertici degli industriali orafi italiani. L'oreficeria è infatti uno dei settori compresi nella short list del Regolamento.
Il Presidente di FEDERORAFI, Antonio Zucchi, ricorda come "la tutela e la salvaguardia delle imprese manifatturiere italiane sia strettamente connessa alla corretta informazione del consumatore sui prodotti che acquista. Pertanto, la possibilità di leggere sul prodotto il Paese di provenienza extra-UE è un elemento in più di conoscenza e di valutazione della qualità del prodotto e di maggiore trasparenza del mercato". "Ora ci attendiamo che l'ultimo passaggio formale di approvazione, quello del prossimo Consiglio dei Ministri dei 25, avvenga in tempi rapidi e senza esitazioni".
La marchiatura obbligatoria rappresenta un importante elemento di tutela per le imprese manifatturiere orafe italiane. Altri ne dovranno seguire: quali la lotta alla contraffazione attraverso un'effettiva attività di controllo a livello doganale e sul mercato domestico, la reciprocità di trattamento tariffario sia verso i Paesi OCSE (es.: USA) che non OCSE (es.: Cina, ma non solo) e l'armonizzazione legislativa all'interno dell'Unione Europea (ancora oggi un gioiello italiano non può essere venduto in molti Stati UE se non dopo ulteriori controlli e marchi!).
"Come FEDERORAFI, conclude Zucchi, risultati come quelli del marchio di origine UE, che coronano molti mesi di intensi contatti ed iniziative, ci danno ancora più slancio nelle azioni che stiamo progettando e portando avanti in un'ottica di Sistema e quindi sfruttando le sinergie con le altre associazioni orafe e, in ambito confindustriale, con il mondo dell'accessorio moda & persona (calzature, occhialeria e pelletteria). Ci auguriamo che anche le Istituzioni facciano sempre di più quanto di loro competenza a partire da Bruxelles, dal Parlamento, dal Governo e dalle Amministrazioni regionali e locali (soprattutto quelle delle aree orafe). Il made in Italy è un patrimonio italiano che deve essere salvaguardato con azioni condivise, congiunte e coordinate."
A cura di Pambianconews