«Dal nostro osservatorio», spiega Pasquale Natuzzi, presidente dell'omonimo gruppo, «l'andamento dell'economia pugliese nel 2005 conferma le difficoltà strutturali degli anni precedenti. La perdita di competitività del Paese e le conseguenti difficoltà delle imprese manifatturiere orientate all'export restano temi centrali da affrontare, da un lato con opportune strategie di impresa, dall'altro con scelte sinergiche da parte delle istituzioni locali, centrali ed europee».
«La velocità e la profondità dei cambiamenti», prosegue il presidente, «in atto nel mercato internazionale è impressionante. Da questo punto di vista la vecchia Europa sconta tutti i suoi ritardi
e le incertezze nelle politiche industriali rispetto alla dinamicità dei Paesi dell'Est, dell'Asia e del Sud America che stanno spingendo la crescita del pil mondiale» . E adesso si profila all'orizzonte un nuovo pericolo: «Per le nostre imprese la congiuntura continua a essere penalizzante a causa della debolezza del mercato interno ed europeo, mentre negli Usa il supereuro ci sta creando notevoli difficoltà. Una quota rilevante della domanda di beni durevoli viene stimolata dal credito al consumo e l'aumento dei tassi di interesse recentemente deciso dalla Bce è un segnale da leggere con molta attenzione» .
Continua la ricerca per migliorare la qualità dei prodotti, così come lo sforzo di aprire nuovi negozi e gallerie nel mondo. I flagship Natuzzi recentemente aperti a Dubai, Madrid, Stoccolma, Copenhagen, ai quali si aggiungerà quello di Colonia da gennaio, e le gallerie aperte presso i punti vendita dei nostri clienti confermano la capacità del brand di attrarre il consumatore offrendo un'esperienza d'acquisto unica. Non c'è altra strada per promuovere il made in Italy se non quella di puntare su ricerca, innovazione, distribuzione e servizio, senza rinunciare alla possibilità di conquistare il consumatore con prodotti di qualità, accessibili nel prezzo».
Estratto da Il Mondo del 16/12/05 a cura di Pambianconews