Prosegue il cattivo andamento dell'attività industriale italiana, che quest'anno, salvo un paio di mesi, ha fatto registrare sempre variazioni negative. A ottobre, secondo quanto ha fatto sapere ieri l'Istat, l'indice della produzione industriale è sceso a 100,8 (base 2000=100), con una flessione del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2004. Identica la variazione calcolata con l'indice corretto per i giorni lavorativi, che sono stati anche quest'anno 21. A livello mensile si è poi verificata una caduta dello 0,9%, la seconda consecutiva dopo il -1,3% di settembre. Mentre nei primi dieci mesi dell'anno la produzione è scesa complessivamente del 2,1%, percentuale che passa a -1,5% se si osserva l'indice corretto per i giorni lavorativi (finora 211 contro i 213 dei primi dieci mesi del 2004).
Insomma, il 2005 si avvia a una chiusura in forte contrazione per la produzione industriale italiana, determinata soprattutto dal comparto moda e da altri importanti settori del made in Italy come apparecchi meccanici e di precisione, mobili e mezzi di trasporto. All'interno di questi ultimi, però, si registra un rallentamento della caduta della produzione di auto, che passa da un -17,5% di settembre a un -2,2% di ottobre, confermando la ripresa della Fiat. È comunque evidente che i deboli segnali di recupero della nostra economia non trovano riscontro nell'attività industriale, allungando un'ombra sul risultato del pil nella parte finale dell'anno.
Per quanto riguarda i settori di attività, a ottobre sono state registrate flessioni considerevoli nell'industria manifatturiera varia (-4,2%), nell'energia elettrica gas e acqua (-3,2%), nelle pelli e calzature (-2,9%) e nei minerali non metalliferi (-2,3%). A livello tendenziale, infine, sono state riscontrate crescite sensibili nelle raffinerie di petrolio (+13,4%), nell'estrazione di minerali (+4,5%) e nel legno e prodotti in legno (+1,4%), mentre le performance peggiori sono arrivate dal tessile-abbigliamento (-10,6%), dai mezzi di trasporto (-6,1%), dagli apparecchi elettrici e di precisione (-5,9%) e delle pelli e calzature (-4,9%).
Estratto da ItaliaOggi del 14/12/05 a cura di Pambianconews