I nuovi proprietari di De Rigo fanno pari e patta. Ma dovranno probabilmente convivere con un nocciolo duro di azionisti di minoranza che non ha consegnato le azioni in Opa. Il gruppo d'occhialeria di Longarone deciderà oggi in assemblea la distribuzione di un dividendo straordinario da 1,65 euro per un controvalore complessivo da 70 milioni di euro. Una cifra identica, anzi di qualche milione superiore, a quanto sborsato dalla famiglia (Ennio e Walter De Rigo) per assicurarsi il controllo del gruppo e delistarlo a dieci anni dalla quotazione sul New York Stock Exchange.
I due fratelli, che già possedevano il 77,2% delle azioni, quest'estate hanno lanciato un'Opa sul restante 22,8% del capitale e oggi, direttamente e attraverso le finanziarie De Rigo Holding e DR3, sono arrivati al 97,4% della società con un costo totale di 76,7 milioni di dollari (compresi l'esborso per l'Opa residuale e per i successivi acquisti sul mercato di 400mila azioni). Tradotto in euro significa più o meno 65 milioni.
Grazie alla cedola straordinaria i De Rigo passeranno però le festività natalizie con i forzieri di famiglia tutt'altro che prosciugati: il dividendo verrà distribuito ai possessori di azioni ordinarie o di ADS alla data del 16 dicembre.D'altra parte le casse di De Rigo godono di buona salute e sono in grado di sostenere la super cedola, visto che la posizione finanziaria netta al 30 giugno era positiva per 14,3 milioni. Ma resta un intoppo: l'assemblea odierna, infatti, sarà chiamata ad approvare «un ulteriore periodo di 18 mesi per il riacquisto di azioni proprie». Nonostante il premio del 25% offerto in Opa, all'appello manca ancora un 2,6% del capitale. Secondo le norme Usa, non c'è il diritto di squeeze out. Lo 0,8% è del direttore generale Michele Aracri. Per il resto, non è chiaro chi abbia mantenuto le azioni.
Estratto da Finanza&Mercati del 13/12/05 a cura di Pambianconews