Un abito Lineapiù, andrà ad arricchire il patrimonio della Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, insieme a un preziosissimo libro proveniente dall'archivio storico dell'Azienda, dove sono protagonisti i punti, le trame, i filati e i colori. Il capo, realizzato con i filati Lineapiù Camelot (il mohair lanciato sul mercato nel 1976) e Image (una speciale viscosa), è cucito interamente a mano e si presenta costruito con foglie policrome di mohair plissettato.
La donazione di Lineapiù segna la conclusione di un ciclo di manifestazioni che hanno celebrato, nel corso del 2005, il trentennale dell'azienda, fondata nel 1975 a Capalle (Fi) da un'intuizione di Giuliano Coppini, presidente del Gruppo, che individuò un vuoto di offerta nella fascia dei filati di lusso destinati all'alta moda, e oggi guidata insieme alla figlia Lola Coppini, Vicepresidente.
Tra le varie iniziative, la retrospettiva di luglio a Palazzo Pitti dal titolo “Il filo diventa storia”, prima esposizione di abiti esclusivamente dedicati alla maglieria. “Per creare i filati ho sempre pensato che fosse necessario amare la maglieria, – afferma Giuliano Coppini – saperne apprezzare le caratteristiche, il calore, il fascino, la capacità di avvolgere e proteggere. Saper godere della morbidezza, e leggerezza, di quell'ineffabile sensazione che la maglieria sa dare sulla pelle. Da qui parte la storia di Lineapiù, dalla continua tensione verso la bellezza e l'innovazione, dalla volontà di rendere il filato protagonista”.
A cura di Pambianconews