Leonardo Del Vecchio si avvia a uscire di scena dal controllo di Luxottica. Secondo indiscrezioni, dopo oltre un anno di «lavoro» sulle società al vertice del gruppo, l'imprenditore starebbe finalmente realizzando la semplificazione successoria attraverso l'accorpamento sotto un unico cappello delle proprie quote, oggi suddivise in due società. Una delle ipotesi più probabili è la fusione tra le scatole di controllo in una nuova holding che dovrebbe poi fare capo in parti eguali ai sei figli.
Attualmente il 68,8% del colosso dell'occhialeria di Agordo è suddiviso tra Delfin (il 15%) e Leonardo Finanziaria. Quest'ultima ha direttamente il 16,5% del capitale, ma possiede il 100% della Leoinvest, cui fa riferimento il 37,2% del gruppo veneto. Un complesso arcipelago di azioni distribuite tra i sei figli del patriarca, cinque dei quali hanno la nuda proprietà (il 19,6% ciascuno) della Leonardo Finanziaria. Mentre al primogenito Claudio Del Vecchio fa riferimento (sempre in nuda proprietà) il 100% della Delfin, attraverso cui è stato rilevato e rilanciato il marchio di abbigliamento Brooks Brothers. L'usufruttuario delle azioni in entrambe le finanziarie è sempre il vecchio Leonardo. Che prima o poi dovrà comunque trovare il modo di passare le redini.
L'ipotesi di un buy out per favorire l'ingresso del management nel capitale, la favorita dallo stesso capofamiglia nel 2004, non è mai stata percorsa fino in fondo ma neppure accantonata del tutto. Ed è evidente che la semplificazione a monte di Luxottica, anche se non nel breve periodo, faciliterà la realizzazione del vecchio progetto del capostipite.
Estratto da Finanza&Mercati del 9/12/05 a cura di Pambianconews