Difendere la produzione made in Italy con tutti i mezzi. È questo l'appello delle piccole imprese della moda seguito alla lettura dei dati emersi dall'operazione Marco Polo, che ha mostrato una situazione di quasi totale irregolarità da parte di aziende e lavoratori cinesi in Italia. Oltre l'80% delle imprese cinesi del settore tessile, manifatturiero e ristorazione, infatti, sono risultate non in regola ai controlli di carabinieri e ispettori del lavoro Inps e Inail, condotti nel mese di novembre in Italia.
"I picchi negativi, guarda caso, si sono registrati in Toscana, in Lombardia e Veneto spesso in aziende del settore tessile-abbigliamento", ha sottolineato Oreste Baioni, segretario di Cna Federmoda. "Numeri simili", ha aggiunto, "dimostrano quanto sia difficile competere in modo serio e onesto con questo tipo di imprese: siamo dunque in una situazione in cui l'aggressione viene non solo dall'estero con il dumping, la pirateria commerciale e così via, ma anche dall'interno del paese con manodopera sfruttata in modo criminale". "Tutto questo fa capire quanto sia importante intervenire, come in questa occasione è stato fatto, per ripristinare un clima di legalità".
"Chiediamo al governo, insiste Baioni, che anche al Wto si vada con le idee chiare, puntando a far passare il concetto della reciprocità", continua Baioni, "non è possibile che la Cina possa competere nel mercato europeo dove i nostri debbono rispettare regole ferree e poi impedisca alle aziende Ue di fare altrettanto a casa sua".
"Dopo la nostra iniziativa “Investi italiano”', informa Baioni, la legge sul full made in Italy è ora passata alla commissione industria del senato in fase deliberante. Contiamo che a questo provvedimento sia data assoluta priorità e venga approvato a gennaio prossimo". La nuova legge, secondo Federmoda Cna, può rappresentare un elemento positivo per le piccole imprese della moda che hanno bisogno, da un lato, di interventi che diano loro fiducia e, dall'altro, di norme in grado di valorizzare il vero made in Italy.
Estratto da ItaliaOggi del 7/12/05 a cura di Pambianconews