Di nicchia si prospera o si muore? Lo ha chiesto, provocatoriamente, il presidente della Camera nazionale della moda Mario Boselli in occasione della quarta edizione del Milano Fashion Global Summit ´perché', ha sottolineato, ´i successi italiani in 25 anni di attività sono nati in seno a nicchie che, se non ancora abbandonate, evidentemente risultano ancora redditizie'. Le parole d'ordine per mantenere alto il successo, però, sono ´know how e design fortemente italiano, un brand forte e la capacità tecnologica di rimanere attuali sul mercato. In quest'ottica dobbiamo stare molto attenti', ha ammonito Boselli, ´a delocalizzare la produzione dei nostri prodotti. Così facendo finiremo per far morire un patrimonio nazionale di conoscenza artigianale e specializzazione unica al mondo e non riproducibile. Un patrimonio che è stato alla base del nostro successo fino a oggi'.
Alla nicchia si affidano Poltrona Frau e i marchi di design storici recentemente raccolti sotto l'ombrello del fondo Charme Investment, Cappellini e Cassina. La nicchia può sposare la crescita, ma senza fretta. Il confine tra esclusività e massificazione è uno dei punti cruciali della questione. Per un Gruppo che si espande a grandi passi in tutto il mondo come Tod's, il segreto per non varcare questo confine sta ´nel mantenere una coerenza molto forte nell'espansione geografica, nel controllo della distribuzione', ha spiegato il presidente Diego Della Valle, ´e nella diversificazione merceologica. Noi abbiamo ancora tutto il mondo della pelle da continuare a esplorare e lo facciamo con calma. Perché se si perde la coerenza ci si ritrova a vendere molto nel breve periodo ma a compromettere completamente la propria credibilità sul mercato dopo al massimo cinque anni. E' una strategia che serve a portare a casa belle trimestrali, a fare più soldi subito, ma nel settore sappiamo che chi prende questa strada finisce per sbracare. Questo', ha concluso Della Valle, ´si evita con una visione di lungo periodo e con una buona dose di etica industriale, soprattutto per le realtà quotate che devono garantire i propri azionisti'.
Pmi, garanzia di eterna esclusività. Insofferente alle classificazioni di qualità in base ai numeri anche Patrizio Bertelli, Presidente del Gruppo Prada: 'I grandi marchi possono crescere garantendo la qualità grazie al know how dei piccoli. Aziende e artigiani radicati sul territorio sono la linfa vitale dietro al successo del lusso made in Italy. Per questo bisogna continuare ad alimentarle e anche i governanti dovrebbero avere come priorità la preservazione di questo inestimabile patrimonio. Poi´, continua Bertelli, ´il resto del valore globale si guadagna con la comunicazione e la creazione di un'immagine che vada addirittura oltre il prodotto stesso. Noi questo traguardo lo abbiamo raggiunto: il marchio Prada è ormai entrato a far parte del linguaggio, quotidiano e anche artistico. Ma per fare questo serve investire oltre il 10% del fatturato in comunicazione, non il solito, vecchio 5%'.
Estratto da ItaliaOggi del 1/12/05 a cura di Pambianconews