Un mese fa Alviero Martini è stato licenziato dalla Alviero Martini Spa, rimanendo “attonito e sorpreso”, come lui stesso ha dichiarato. A spiegarne le ragioni è Antonella Memo, direttore generale della griffe. “Non si è trattato di un colpo di mano” afferma Memo “anche perché manterremo l'attuale struttura creativa. Il fatto è che l'azienda si sta concentrando su pelletteria e calzature, ormai l'80% del giro d'affari, dov'è minore la richiesta di un intervento stilistico di alto profilo. Per questo motivo abbiamo dato in licenza le collezioni di abbigliamento”.
Il licenziamento di Alviero Martini è la conseguenza di una netta sforbiciata a costi troppo elevati. Una situazione che andava a incidere su un bilancio in profondo rosso da qualche anno: solo nel 2004 le perdite hanno toccato i 4 milioni di euro. Ma nel 2005, il bilancio tornerà in positivo, segnando un +35% nelle vendite (che raggiungeranno quota 31 milioni, contro i 24 milioni del 2004).
La strategia “si basa su tre linee guida: controllo dei costi, innovazione di prodotto e sviluppo della rete estera”, continua Memo. Il 2006 sarà, poi, l'anno dello sviluppo all'estero. E' prevista, infatti, anche una licenza di distribuzione per la pelletteria che permetterà alla Alviero Martini lo sbarco in Giappone.
Estratto da Economy del 25/11/05 a cura di Pambianconews