L'incontro di ieri a Parigi è stato l'occasione per il Consorzio Vera Pelle di presentare le tendenze del cuoio per la stagione invernale. «Ogni giorno nella moda ci sono nuove sfide da affrontare in un contesto molto competitivo, spiega Diane Becker, designer del Consorzio e responsabile del segmento calzature e accessori per l'Istituto internazionale Fashion & Design Polimoda, l'importante è saper offrire qualcosa di diverso che abbia una sua identità».
Il Consorzio crede nell'importanza di un prodotto di alta qualità: «Proprio quest'ultimo elemento è centrale della nostra produzione», spiega Simone Taddei, consigliere del Consorzio Vera Pelle italiana conciata al vegetale che si contraddistingue grazie a un cartellino di garanzia che accompagna borse, calzature, cinture, cappelli. «È un riferimento per il consumatore che sa di comprare un prodotto alla moda e realizzato nel rispetto dell'ambiente» aggiunge.
Il settore sta recuperando terreno: «Dopo aver sofferto all'inizio dell'anno con un calo della domanda attorno al 10%, registriamo una decisa ripresa nel secondo semestre», precisa Taddei che ricorda come nel comprensorio toscano ci sono ben 900 aziende che operano nella lavorazione del cuoio per un giro d'affari complessivo da 2,3 miliardi e oltre 7mila dipendenti. La Francia è uno dei principali mercati di sbocco per le pelli italiane: il nostro Paese ha infatti una quota di mercato che si aggira attorno al 50 per cento. L'Italia è anche al primo posto come esportatore di maroquinerie e valigeria (28,8% della domanda totale 2003) e delle calzature in cuoio (43%).
Estratto da Finanza&Mercati del 25/11/05 a cura di Pambianconews