La sua vita è stata raccontata negli Usa come una “romantic Italian success story”. Le sue creazioni sono state spesso definite neoromantiche. Che cosa significa romanticismo, per lei, nella vita e nel lavoro?
“La libertà di creare in funzione delle emozioni che proviamo. Da sempre cerco di pensare una moda che mi somigli. Mi ritengo una donna romantica e il mio lavoro lo riflette. Il romanticismo non è un atteggiamento estetico, ma la conseguenza di una mia scelta: creo abiti non solo per il mercato ma per una tipologia femminile che mi piace. Per una donna elegante, intelligente, che ama vestirsi in funzione di quello che è. Che non cerca nell'abito un travestimento”.
Nel frattempo il suo romanticismo si è evoluto. Nella sua ultima collezione la semplicità si è fatta sofisticata.
«Nella semplicità bisogna cercare l'elemento prezioso. Il tessuto dev'essere fantastico, il taglio deve mostrare una cultura sartoriale. Ogni dettaglio acquista importanza, deve rivelare una finitura manuale, perché si capisca che è un abito con un'anima. Quando penso a una nuova collezione io non disegno, ma inizio con il chiudere gli occhi e immaginare, come fosse il soggetto di un film. Mi piace pensare alla donna in movimento. Per questo use molto lo chiffon, che accompagna il corpo in modo straordinario e permette lavorazioni sofisticatissime. L'abito si deve muovere in funzione di come una donna si muove. E far emergere la sue personalità. E' questa la sfida».
Cosa invece non le piace nella moda?
«C'è una parola che odio: trend. Abusata, adesso per fortuna si sta eclissando. Si deve puntare a fare delle cose belle: la bellezza ha il valore aggiunto dell'atemporalità»,
Dopo aver realizzato tanti sogni, ne ha ancora uno?
Mi considero una donna fortunata, i miei sogni si sono tutti realizzati, anche se passando attraverso momenti difficili. L'affermazione professionale è una grande soddisfazione in sé senza bisogno di voler essere la più brava del mondo. Se ho ancora un sogno nel cassetto è quello di lavorare a un balletto: questione di fluidità di corpi e tessuti».
Estratto da L'espresso del 18/11/05 a cura di Pambianconews