«Dicono tutti che c'è crisi, poi quando incontro gli altri miei colleghi del made in Italy mi raccontano che la loro azienda è in crescita e che va tutto bene. Sarà mica che qualcuno non dice tutta la verità?». Afferma Gianpaolo Tarabini, numero uno di Blufin nonchè fondatore con la moglie stilista Anna Molinari del marchio Blumarine. «Sarà, ma in vita mia non ho mai firmato una cambiale, spiega Tarabini, mentre so di altre aziende molto in luce che, a ben vedere, sono indebitate fino al collo».
Nata nel 1977, Blufin prevede di chiudere l'anno in corso a circa 90 milioni di euro (80 mln nel 2004), cui si devono aggiungere i 55 milioni derivanti dalle licenze. Il gruppo, che possiede anche i marchi Blugirl e Anna Molinari, ha negozi in tutto il mondo: l'ultimo inaugurato a Bangkok segue, da inizio anno, quello di Saint Tropez, Dubai, Venezia e New York. «Tra poco apriremo anche a Firenze e Capri, ma è l'estero che pesa per il 58% del fatturato».
Da poco l'azienda sta esplorando il mercato orologiaio grazie ad una collaborazione con Globalwatch, un'iniziativa che verrà presentata alla stampa a giorni per orologi che oscilleranno tra i 200 e i 400 euro.
Estratto da Finanza&Mercati del 10/11/05 a cura di Pambianconews