C'è un mercato che sembra non conoscere crisi. Si tratta del mercato degli yacht di lusso. Spiega l'amministratore delegato della Ferretti Yachts, Fulvio Dodich.
La Ferretti yachts è reduce dal salone di Genova, cosa avete presentato di nuovo?
«II primo modello di una nuova linea d'imbarcazioni per la quale è stato scelto il nome storico di Altura. In particolare l'Altura 690 (21 metri-68 piedi) nasce dalla volontà di riproporre la filosofia della linea omonima: imbarcazioni comode, con grandi spazi che permettono di “vivere” a bordo per periodi medio-lunghi e caratterizzate da finiture dal sapore più nautico quasi esclusivamente in legno. Si tratta di una sintesi tra il motoryacht aft-cabin (con la cabina armatoriale a poppa), concepito per crociere a medio e lungo raggio quasi come fosse una seconda casa, e il flying bridge.
Chi si puó permettere una simile barca di questi tempi?
«Gli High Net Worth Individuals, persone che vivono nel lusso, un target
internazionale con una capacità di spesa annua che va da 1,5 milioni di euro sino ai 30 milioni. E' una categoria spalmata in tutto il mondo. Tutti insieme hanno una ricchezza totale di 41,2 trilioni di dollari che è così suddivisa: 10, 7 milioni in Europa,13,9 milioni nel nord America, 10, 1 milioni in Asia e Pacifico e 5 milioni in America Latina» .
Tutti questi super ricchi quanto fruttano alla Ferretti yachts?
«Nell'anno nautico 2005 (dal I settembre 2004 al 31 agosto 2005), abbiamo registrato un fatturato stimato in 188 milioni di euro, mentre il Gruppo ha registrato ricavi consolidati per un valore stimato di 636 milioni di Euro, in crescita del 14% rispetto ai 557 milioni di Euro dell'esercizio precedente».
Estratto da Affari&Finanza del 31/10/05 a cura di Pambianconews