Un insieme di boutique di lusso su strada, dalle architetture moderne e di gusto europeo. E oltre 18 mila metri quadrati che ospitano i negozi d'importanti case italiane, da Giorgio Armani a Zegna, a Dolce&Gabbana. E' Hangzhou, una grande città a sud di Shanghai e capoluogo dello Zhejang. Qui, il 10 ottobre, è stata inaugurato il centro EuroStreet, una cittadella del made in Italy. Economy ha chiesto a Ilaria Li, ideatrice di EuroStreet, società controllata della municipalità di Hangzhou, di spiegare questa «via Montenapoleone» nel cuore della Repubblica Popolare.
Com'è nata l'idea di EuroStreet?
Volevamo aprire ai marchi di lusso italiani, essere i primi a offrire ai brand stranieri di operare nel retail in Cina conservando il 100% di capitale straniero. Hangzhou è una città di oltre 6 milioni di abitanti: una forte comunità di commercianti e imprenditori ha saputo produrre qui il Pil pro capite più alto del Paese, insieme a quelli di Shanghai e Pechino. Così abbiamo pensato che fosse il posto giusto per attirare quelle migliaia di ricchi del luogo che, ogni weekend, partivano per fare shopping altrove.
Poi è venuto il momento dei coinvolgimento delle aziende: come avete fatto?
In Italia, insieme con Caovilla, abbiamo organizzato i contatti. Le prime imprese che hanno creduto nel progetto sono state Corneliani, Dolce&Gabbana, Lattanzi, che hanno aperto negozi diretti. Poi sono venuti altri, Giorgio Armani, Armani Casa, la Ferrari di Maranello, la Zegna, Stefano Ricci. Infine Hermès e Christian Dior.
Come stanno andando le vendite?
Bene. La gente preferisce il quartiere ad altre zone commerciali del centro, dove il caos a l'inquinamento rendono lo shopping quasi fastidioso. E i nostri affittuari hanno fortissime aspettative di crescita anche grazie alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Tra un anno sarà operativo il treno da 430 chilometri all'ora, che collegherà Hangzhou a Shanghai in meno di 30 minuti.
Estratto da Economy del 28/10/05 a cura di Pambianconews