Il segmento baby del mercato del lusso sta crescendo a ritmo vertiginoso da quando circa quattro anni fa le griffe più prestigiose hanno volto lo sguardo all'abbigliamento 0-12. La produzione dell'industria italiana d'abbigliamento junior l'anno scorso è arrivata a toccare 1,8 miliardi di euro. Lo stesso vale all'estero: per quanto riguarda l'abbigliamento del neonato (che rappresenta il 27,8% di tutto il comparto export), una parte rilevante la stanno assumendo gli Usa, che con un balzo dell'11,5% su base annua sono arrivati a rappresentare il 15% di tutto il fatturato verso l'estero, mentre in termini di crescita sono i paesi ex sovietici a segnare le performance più rilevanti (in Ucraina l'aumento è stato del 66,7%, in Russia dell'85,5%).
Sono le ricorrenze come compleanni, festività e promozioni occasioni a rivelarsi molto proficue per le vendite del settore, con regali che variano dai 200 ai mille euro. Variegata l'offerta delle griffe, dai mocassini gommati firmati Tod's, ai vestitini Burberry's, dagli accessori specifici, come biberon (Dior lo propone con il monogramma uguale a quello usato per le borse) ai pupazzi (il Teddy Bear, sempre di Baby Dior, lo si può acquistare anche on-line a 265 dollari).
Estratto da ItaliaOggi del 27/10/05 a cura di Pambianconews