Il gioiello italiano mostra margini di ripresa anche se con qualche intoppo. Almeno a giudicare dai dati elaborati da Pambianco Strategie di Impresa sui bilanci 2002, 2003 e 2004 di 30 aziende italiane del settore. Dopo il minimo storico toccato nel 2001, i ricavi aggregati del campione (che comprende nomi come Carità, Crivelli, Morellato, Pomellato, Pianegonda) mostrano una crescita dell'8,6% (nel 2004), a 1.184 milioni di euro (contro i 1.067 milioni del 2002).
Anche gli utili (aggregati) sono in aumento: 28 milioni nel 2004 (+2,4%) contro i 20 milioni del 2003. Il margine operativo lordo mostra invece una crescita rallentata rispetto al 2004: 109 milioni (+9,2%) contro i 103 milioni del 2002 (+9,7%).
«Questo risultato, scrive Pambianco, si può considerare buono, tenuto conto che quello registrato nel 2004 dalle aziende italiane del lusso è stato del 10,7%». Le previsioni per il 2005 vedono un aumento del 4-5% dei ricavi e del 3% degli utili. Nella classifica del fatturato ai primi tre posti si piazzano Bulgari (828 mln), Binda (234 mln) e Damiani (178 mln). Per quanto riguarda gli utili in testa si trova Rebecca (15%), Bulgari (13,1%) e Comete (11,4%). Infine nella graduatoria della crescita si impone Marco Bicego (40%) seguito da Comete (35%) e Morellato (25%).
Estratto da Finanza&Mercati del 26/10/05 a cura di Pambianconews