Brusco scivolone per Jolly Hotel, che ieri ha perso il 7,17%, chiudendo a 8,25 euro. Un crollo atteso dal mercato. Il giorno prima, la famiglia Zanuso (azionista di maggioranza) e la Canova Partecipazioni (la finanziaria che fa capo ad Antonio Favrin) avevano raggiunto un accordo per concentrare il 50,4% del capitale di Jolly in una newco (Joker). Qui il punto: la nuova società lancerà un'Opa sul restante 49,9% del capitale, ma al prezzo di 7,7 euro per azione. Il titolo quindi potrebbe scendere ancora in Borsa. Ma Favrin invita a non cedere le azioni e nemmeno ad aderire all'Opa.
«Siamo convinti che il piano di sviluppo del gruppo Jolly darà soddisfazione a tutti gli azionisti, ha detto ieri l'ex manager della Zignago, presidente e socio di Canova. Il mio consiglio? Non vendere azioni, ma stare con noi». Un suggerimento che dà anche gli azionisti di minoranza, ai quali dice di credere nella società. «Il nostro obiettivo in questa operazione non è il delisting del titolo», puntualizza poi il numero uno di Marzotto e Valentino. Tre gli elementi che hanno spinto Favrin a unirsi agli Zanuso: il business turistico, visto in crescita, il rapporto con la famiglia Zanuso, e soprattutto la forza del brand.
Cosa farà Nh Hoteles, socio di minoranza con il 20,7% del capitale? Difficilmente aderirà all'Opa, visto che ha in carico le azioni a un prezzo superiore (8,10 euro). Secondo quanto risulta a F&M, all'inizio della prossima settimana i vertici del gruppo spagnolo dovrebbero incontrare i legali dello studio D'Urso, Munari, Gatti per mettere a punto le contromosse. Non è esclusa la presentazione di un nuovo esposto alla Consob (il secondo dopo quello dello scorso dicembre) per far valere l'esistenza di un patto occulto tra i soci.
Estratto da Finanza&Mercati del 14/10/05 a cura di Pambianconews