Per Richard Ginori si apre una nuova era. È ormai pronto il piano industriale voluto dall'amministratore delegato Giuseppe Biesuz, presentato al consiglio di amministrazione del 3 ottobre e in attesa di formale approvazione. Il dossier passa in rassegna elementi di forza e di debolezza della società di Sesto Fiorentino per arrivare a una conclusione ben precisa: è necessario valorizzare il marchio attraverso una più intensa attività di marketing, di commercializzazione e di comunicazione. Tre canali su cui la Richard Ginori investirà 2,6 milioni già a partire dal prossimo anno e 3 milioni nei due esercizi successivi.
Le risorse finanziarie necessarie saranno recuperate all'interno dell'azienda attraverso un miglioramento dell'assetto logistico, una ottimizzazione degli acquisti e della struttura dei costi e una razionalizzazione del business societario. Al proposito, i consulenti dell'AtKearney hanno suggerito, per il 2006, la cessione dell'azienda di terracotte Trequanda che ha inciso negativamente sui margini di Richard Ginori per 0,5 milioni.
Grazie all'aumento delle vendite all'estero e un ampliamento della gamma dei prodotti, Richard Ginori (ieri in salita del 4,73%) conta di raggiungere quest'anno un fatturato 2005 di 35,75 milioni, che saliranno a 47,73 milioni nel giro di tre anni. Tutto questo sarà accompagnato da un miglioramento della redditività: nelle previsioni del piano industriale di Ginori, l'ebitda dovrebbe passare dal 6% al 19% del giro d'affari complessivo, mentre l'ebit dovrebbe raggiungere il 18% contro l'attuale 6 per cento. In termini assoluti l'ebit, che oggi si attesta a 2,1 milioni, nel 2008 arriverà a 8,8 milioni, mentre l'ebitda, anch'esso attorno a 2,1 milioni, toccherà 8,95 milioni. Il free cash flow della società di ceramiche dovrebbe lievitare da 1,8 milioni del 2005 a 8,45 milioni del 2008. L'indebitamento, che ammonta a 20 milioni, sarà invece azzerato nel 2008.
Estratto da Finanza&Mercati del 6/10/05 a cura di Pambianconews