Nei giorni scorsi ha osservato con attenzione i più recenti indicatori sullo stato di salute dell'azienda Italia, a partire dagli indici trimestrali di fatturato diffusi dall'Istat e dai dati relativi alle esportazioni, che indicano una sia pur lieve inversione di tendenza. La conclusione è che sembrano profilarsi all'orizzonte “segnali di risveglio, di voglia di riscatto, di idee imprenditoriali nuove”.
“Il problema maggiore, ha osservato Carlo Azeglio Ciampi, resta la domanda interna stagnante. Dunque, occorre spingere su consumi e investimenti. Per tentare di invertire la rotta, non c'è che una strada: infondere fiducia, spingere a investire, e tornare ad acquistare prodotti stando attenti ai prezzi e alla qualità, ma anche con la consapevolezza che quando compriamo un prodotto italiano diamo un impulso alle attività delle nostre imprese”.
“È la prima volta che il presidente Ciampi invita con tale nettezza a credere nel made in Italy. Non è solo per difendersi dalla concorrenza cinese. Si tratta di cominciare a riavviare quel circuito virtuoso fatto di aspettative positive, fiducia nelle prospettive a medio termine dell'economia, spinta a investire da parte delle imprese e a incrementare i consumi da parte delle famiglie. Il traino di una domanda non più asfittica può essere determinante in questa fase di crescita zero”.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 6/10/05 a cura di Pambianconews