L'Ipo di Safilo prevista entro Natale sarà composta per buona parte da un aumento di capitale che servirà a ripianare l'indebitamento del gruppo. Secondo fonti finanziarie, la società provvederà a una Ops da 350 milioni, cui né Vittorio Tabacchi, azionsita con il 54,15% del capitale, né Credit Suisse First Boston (che attraverso un fondo di private equity controlla il 45% dell'azienda) parteciperanno. Così, dopo la maxiricapitalizzazione, Tabacchi dovrebbe scendere sotto la maggioranza assoluta del gruppo ma al contempo la società avrà dimezzato il suo indebitamento.
A fine 2004 Safilo vantava una posizione finanziaria netta negativa per 758 milioni, così insieme ai profitti del primo semestre (che si è chiuso con 15,6 milioni di utili), oltre ai proventi della parte di aumento di capitale dell'Ipo, il debito del gruppo dovrebbe scendere sotto 400 milioni. Quanto all'ammontare dell'offerta pubblica, la forchetta di prezzo dovrebbe oscillare tra 700 milioni e 1 miliardo di euro. Mentre Tabacchi ha dichiarato che non vuole scendere, Csfb è pronto a dismettere buona parte, se non tutta, della sua quota. Pertanto sul mercato potrebbe finire anche un 60% dell'azienda post ricapitalizzazione.
Estratto da Finanza&Mercati del 5/10/05 a cura di Pambianconews