Alexander McQueen, stilista britannico il cui marchio appartiene al gruppo Gucci è a Londra insieme con Jochen Zeitz, Ceo del gruppo Puma per presentare la sua collezione di sneakers, in tutto tredici modelli dei quali nove da uomo. Una strana coppia, quella McQueen-Zeitz.
«Oggi posso dire di aver portato a termine la mia mission: ho risvegliato il Puma, facendolo risorgere e tirandolo fuori dal torpore in cui era piombato dopo anni di sonnolenza. Ma non è finita qui, ovviamente, quando si gestisce un marchio non si può mai dire di essere arrivati e conto di raggiungere un fatturato di tre miliardi di euro entro i prossimi tre anni». Zeitz misura attentamente le parole e spiega quello che per lui è stato il segreto del successo: «Riuscire a far sposare lo sportswear più classico con l'alta moda, ingaggiando i migliori tra gli stilisti del momento».
McQueen ha anche creato un nuovo logo per le sue sneakers: «E' un dente di Puma con la forma di un dente umano», spiega, e racconta la sua passione per il corpo: «Mi piace molto lavorare con le forme e in questo caso le mie scarpe hanno alle spalle un attentissimo studio sull'anatomia del piede. Ho semplicemente fatto scendere più in basso il concetto di anatomia dell'abito per disegnare sneakers. In realtà per le scarpe da ginnastica ho una vera passione, le colleziono da anni e ne possiedo centinaia. Lavorare per Puma è una grande chance e un grande divertimento, oltre al fatto che mi hanno dato carta bianca, è un lavoro che mi è venuto naturalmente. Amo troppo l'oggetto».
Nel primo semestre di quest'anno le azioni sono cresciute dell'11%, le vendite consolidate sono passate da 352 milioni di euro del primo semestre 2004 ai 395 del prime semestre di quest'anno, con una crescita del 13,4% commentata dal consiglio di amministrazione «Al di là di ogni aspettativa» mentre l'utile lordo che nel 2005 è stato il più alto nella storia della compagnia ha raggiunto il 53.2%. La performance migliore si è registrata nel settore accessori. Per quanto riguarda le licenze una grossa crescita si è registrata nei mercati asiatici, dove Puma ha accordi di joint venture con gruppi locali: il business è cresciuto, sempre nei primi sei mesi di quest'anno, del 26.7% raggiungendo 276 milioni di euro. Ottima la crescita nel mercato americano (+10 per cento).
Estratto da Affari&Finanza del 3/10/05 a cura di Pambianconews