La regione Toscana crede nel suo settore moda e sta stanziando interventi straordinari a favore del made in Italy e del rilancio dell'economia del sistema delle griffe. Per sostenere la competitività di queste aziende «è necessario incentivare la crescita dimensionale delle pmi insieme alla loro capacità di capitalizzazione, internazionalizzazione e innovazione». Questa la ricetta per rilanciare il sistema moda (tessile-abbigliamento, pelle, cuoio, calzature, orafo).
Il settore è in difficoltà, il mercato regionale dal 2001 a oggi ha evidenziato un andamento negativo: sia la filiera pelle-cuoio e calzature sia il comparto tessile e abbigliamento hanno fatto segnare una flessione del 20%. Analogo andamento evidenziano le esportazioni di prodotti del tessile-abbigliamento (-19%) e quelli di pelli e calzature (-17%). Dal 2002 la Regione ha avviato un processo di rinnovamento economico, il Progetto pilota integrato moda, che prevede un finanziamento pubblico complessivo di 150 milioni di euro nel triennio 2003-05. Circa il 75 % del totale è destinato a interventi sulla filiera produttiva per innovare nell'area tecnologica e organizzativa. Quattro gli assi di azione: tracciabilità; reciprocità di accesso ai mercati; lotta al dumping economico, sociale e ambientale dei Paesi terzi e misure per contrastare importazioni illegali e contraffazioni.
Nel settore alto di gamma, sono molte le aziende internazionali che vantano un certo imprinting toscano. Come, per esempio, Ferragamo. « Il nostro gruppo, profondamente radicato in Toscana, si è ingrandito progressivamente in quasi 80 anni di attività» , precisa Ferruccio Ferragamo, amministratore delegato della Salvatore Ferragamo Italia; Dolce & Gabbana, che possono vantare un organico complessivo di 1.815 persone e 73 punti vendita diretti nel mondo con una stima dei risultati pari a un fatturato consolidato di 700 milioni di euro; Gucci che nel primo semestre del 2005 ha registrato un miglioramento dei ricavi nonostante la crisi del settore abbigliamento. Gucci group ha raggiunto un fatturato di 808,5 milioni con una crescita del 15,9% rispetto al 2004 a un utile operativo corrente pari a 189 milioni (+16,2%).
Estratto da Il Mondo del 30/09/05 a cura di Pambianconews