Pomellato, attraverso la creazione al proprio interno di una squadra investigativa, ha intrapreso a partire dalla fine del 2003 una serie di attività di contrasto al fenomeno della contraffazione, che si sono concretizzate nell'esercizio di azioni civili e addirittura penali nei confronti di dettaglianti, grossisti e produttori su tutto il territorio nazionale.
Questo tipo di attività ha consentito di rilevare sia casi di riproduzioni illecite di modelli ornamentali Pomellato sia casi in cui, oltre al modello, sono stati persino riprodotti i marchi Pomellato e DoDo.
In campo penale l'azienda ha promosso negli ultimi dieci mesi sei iniziative nei confronti di aziende operanti in Italia, a seguito delle quali sono state indagate dall'Autorità Giudiziaria sedici persone, per vari reati che vanno dalla contraffazione alla ricettazione, anche on-line; sono stati eseguite tredici operazioni di perquisizione e sequestro, all'interno di gioiellerie, di grossisti, di laboratori di produzione, tagliatori di pietre e persino all'interno di abitazioni private e sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro circa mille pezzi finiti (oltre a quasi tremila granelli DoDo), più di cinquemila modelli in cera destinati alla riproduzione dei gioielli, più di centocinquanta stampi in gomma, utilizzati per la creazione dei modelli contraffatti, e più di cinquecento pietre già tagliate seguendo il design dei diversi gioielli Pomellato.
A cura di Pambianconews