Dopo aver tentato l'affondo, il presidente Antonio Favrin è uscito definitivamente da Zignago. Ieri l' assemblea dei soci ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, targato Zi.fi, la fmanziaria facente capo a Luca, Gaetano, Stefano e Niccolò Marzotto e a Marco Donà Dalle Rose, che controlla la quasi totalità del capitale sociale a seguito dell'Opa terminata con oltre il 93% delle adesioni. E con Favrin sono usciti di scena anche i membri del ramo delta famiglia Marzotto a Donà Dalle Rose a lui vicini, gli stessi che la scorsa primavera avevano proposto un'Opa su Zignago a 18 euro.
A dare una spallata al vecchio cda ieri ci hanno pensato sei membri (alcuni dei quali rinominati), che rassegnando le dimissioni proprio nel giorno dell'assemblea hanno fatto decadere il board. Ma la mossa doveva esser nell'aria, visto che Favrin non si è presentato al quartier generale dell'azienda di Villanova. Da ieri la società veneta è presieduta da Stefano Marzotto, colui «che incarna il miglior spirito familiare», ha detto Gaetano Marzotto, e che potrebbe portare nell'azienda «una nuova era: quella del gioco di squadra». Nel nuovo cda figurano anche Mario De Benedetti e Alessandro Benetton, «due imprenditori di successo che porteranno molte idee e non solo in Zignago» .
A questo punto, però, la rotta del denaro potrebbe aver subito un'inversione: negli ambienti finanziari circola voce che i soci, che hanno aderito all'opa Zi.fi, utilizzeranno le laute plusvalenze per investire in Marzotto e Valentino. Forse fino a prenderne il controllo. E con la regia di Favrin.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 22/09/05 a cura di Pambianconews