Il vertice politico euro-cinese oggi a Pechino potrebbe partorire una soluzione di compromesso al contenzioso sul tessile che oppone l´Europa alla Cina. Al centro dell´ottavo summit tra i due colossi del commercio mondiale, il caso che nelle ultime settimane ha spaccato in due tronconi anche la Ue: uno scontro durissimo tra il Nord d´Europa (i paesi “distributori” rappresentati da Germania, Olanda, Danimarca, Svezia e Finlandia) favorevole alla riapertura senza sbarramenti all´import di tessile cinese e i “produttori” del Sud europeo (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia) che cercano disperatamente di contrastare l´ingresso oltre le quote stabilite, di prodotti tessili cinesi. Un braccio di ferro su cui pesa il blocco di 80 milioni di capi di abbigliamento, fermi da giorni nei porti europei a causa del superamento delle quote di produzione entrate in vigore il 12 luglio.
La delegazione europea rappresentata ai massimi livelli da Tony Blair, presidente di turno, dal presidente della Commissione Josè Manuel Durao Barroso e dal commissario al commercio Peter Mandelson, oltre che da un plotone di alti esponenti dell´industria, cercherà nelle prossime ore di disinnescare la mina che rischia di incrinare definitivamente i rapporti con la Cina.
Infine, un altro dei nodi da sciogliere sarà quello rappresentato dall´apertura del mercato cinese alle merci europee. Soltanto nei primi sei mesi dell´anno le esportazioni cinesi in Europa sono cresciute del 39 per cento mentre quelle europee in Cina non sono andate oltre un misero due per cento.
Estratto da La Repubblica del 5/09/05 a cura di Pambianconews