Un'unione afgano-teutonica che batte bandiera Usa e sfoggia manodopera italiana è oggetto di furiosi passaparola tra i newyorkesi. Si parla del duo Waleed Khairzada e Julia Jentzsch, ultratentenni stilisti della maison Naum.
Naum propone una moda "architettonica" nelle forme e con fonti d'ispirazione variegate. Un eclettismo di vedute che nasce dal bagaglio culturale dei due, Khairzada cresciuto con il concetto para-teatrale degli abiti afgani e con un fiuto manageriale sviluppato in 15 anni all'americana Harve Benard, Jentzsch, forgiata da passaggi da Jil Sander, Yves Saint-Laurent, Calvin Klein e Vera Wang.
Entrambi riconoscono il vitale apporto della manodopera nostrana (applicata a maglieria e scarpe, che portano con orgoglio l'etichetta Made in Italy) nel debutto della linea.
Il duo Naum non esclude in futuro una presenza in Italia, mentre, dopo il tam-tam editoriale, va alla conquista pubblica di New York con il debutto ufficiale in passerella l'8 settembre alla settimana della moda 7th on 6th Olympus Fashion Week.
Estratto da Corriere della Sera Magazine del 1/09/05 a cura di Pambianconews