Il marchio Seven nasce per distinguere la nuova linea di contenitori tecnici dalle tradizionali borse sportive in nylon. Questo cambiamento di rotta fa intravedere le potenzialità del mercato degli zaini ma fa anche capire immediatamente la debolezza di Seven rispetto al loro competitor del settore.
Dopo l'intuizione di abbandonare le borse sportive e di dedicarsi allo zaino, Bruno Di Stasio decide di prendere le distanze dal loro antagonista commerciale, consapevole che un attacco frontale a un concorrente così forte sarebbe un suicidio. L'intuizione vincente (siamo nel 1987 con un fatturato di 1,5 miliardi in lire) è quella di proporre gli zainetti ai grossisti del settore scolastico per far arrivare il prodotto Seven nelle cartolerie.
Con un fatturato di 13,5 miliardi di lire, Seven passa dal budget di 300 milioni a un investimento di 3 miliardi in comunicazione. In pieno agosto, nel mese che precede l'apertura delle scuole e che è fondamentale per gli acquisti, viene proposta sulle reti nazionali la prima vera campagna pubblicitaria.
Seven alla fine degli anni 90 diventa leader italiano nella vendita di zaini per uso scolastico nel target 8-14 anni raggiungendo un fatturato di 36 miliardi di lire e una produzione di 600 mila pezzi con 70 dipendenti. Il nemico storico è sconfitto ma, ciò nonostante, i Di Stasio si sentono sotto tiro: la loro leadership è minacciata dai marchi stranieri, la direzione della Seven decide quindi di uscire dai confini nazionali. Contemporaneamente alla strategia di espansione internazionale, Seven ha scelto di mantenere in Italia alcune funzioni e attività chiave per l'azienda e di creare un polo logistico centralizzato ove far confluire tutte le produzioni e dal quale inviare la merce finita in tutta Europa.
La realizzazione completa del progetto di espansione all'estero dovrebbe portare la Seven spa a diventare leader europeo del mercato scuola entro il 2007, con un fatturato consolidato di oltre 120 milioni di euro.
Estratto da Italia Oggi del 29/08/05