La stagione dei saldi è stata un fallimento, con vendite in calo del 10-15% nel settore dell'abbigliamento e delle calzature. A soffrire di più le microimprese commerciali, ovvero i negozi con una superficie intorno ai 50-60 metri quadrati, tessuto storico della distribuzione in Italia. ´Nell'ultimo anno, secondo una stima orientativa', spiega Alfredo Ricci, presidente della Fismo, la Federazione italiana del settore moda aderente alla Confesercenti (25 mila associati nei comparti abbigliamento, calzature e accessori), ´le cessazioni di azienda sono state circa 5 mila. Ma poiché il turnover è molto alto, soprattutto nel Sud Italia, le aperture sono state altrettante, se non di più'.
Ma che cosa devono fare i piccoli negozi per sopravvivere? Sostanzialmente, secondo Ricci, stabilire nuove strategie commerciali che eliminino il rischio d'impresa. Per il presidente di Fismo i piccoli commercianti dovrebbero stringere ´rapporti commerciali rinnovati e più convenienti con le aziende di produzione'. ´Il rischio maggiore', sottolinea Ricci, ´sono le giacenze. Ecco allora che in molti casi le aziende produttrici si riprendono almeno una parte del fatturato e lo sostituiscono con nuovi prodotti. In più offrono assistenza nel visual merchandising e nelle attività di marketing'.
Intanto Ricci ha annunciato per settembre azioni a sostegno del varo di due disegni di legge: il primo per abbattere il valore fiscale delle rimanenze di magazzino, il secondo per disciplinare gli outlet, tacciati di scarsa trasparenza e di pubblicità ingannevole. ´Chiediamo che per poter esporre l'insegna outlet', chiarisce Ricci, ´questi esercizi vendano solo ed esclusivamente capi delle passate collezioni, prodotti fallati o articoli in campionario'.
Estratto da ItaliaOggi del 23/08/05 a cura di Pambianconews