Stati Uniti e Cina puntano a raggiungere un accordo sulla limitazione all'import di prodotti tessili cinesi in tempi brevi, in ogni caso prima della visita che il presidente cinese, Hu Jintao, farà negli Stati Uniti in settembre.
E l'incontro con il presidente americano Bush potrà rappresentare la cornice ideale per firmare l'intesa. «Salvo imprevisti, ha dichiarato al Market Daily, ripreso da Reuters, Li Lingmin, vice-presidente della China National Textiles ImportExport Corporation, l'accordo sarà firmato in settembre, durante l'incontro tra i due leader».
Quello che si terrà nei prossimi giorni a Pechino è il quarto round di negoziati tra le due parti. L'export cinese di prodotti tessili negli Stati Uniti ha raggiunto un valore di 8,3 milioni di dollari nei primi sei mesi dell'anno, cifra che rappresenta un balzo del 76% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel frattempo, però, è esplosa la vicenda della difficile applicazione dell'accordo tra Ue e Pechino, e del caos che sta mettendo a dura prova la lunga e complessa filiera distributiva del tessile.
Un accordo Usa-Cina sul tessile potrebbe rappresentare una difficoltà in più per l'Europa, con merci dirottate dal mercato americano verso il mercato europeo, ma la situazione dovrebbe rimanere complessivamente sotto controllo: «Non vedo troppi contraccolpi, dice Francesco Reina, consulente specializzato in commercio estero. Le merci cinesi inizialmente destinate agli Usa, e in seguito agli accordi Usa-Cina rivendute a una società Ue, non perderanno l'origine Cina. Certo, ci sarà un aumento della pressione statistica, e soprattutto psicologica, alla quale i cinesi hanno sempre fatto ricorso: in passato hanno sempre praticato I'overlicensing per ottenere un aumento delle quote».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 23/08/05 a cura di Pambianconews