Adidas incalza il primato di Nike. Il produttore tedesco di abbigliamento sportivo ha annunciato ieri l´acquisizione dell´americana Reebok per 3,1 miliardi di euro accorciando in un sol colpo la distanza che lo separa dal numero uno. La combinazione delle due società darà vita a un gruppo da 11,1 miliardi di dollari di fatturato contro i 13,7 di Nike : «L´America del Nord – ha detto il Ceo di Adidas Herbert Hainer in una conference call – è dove bisogna essere e rafforzarsi».
Dopo la perplessità iniziale, la reazione all´intesa è stata positiva e il titolo Adidas ha registrato un rialzo del 7,5% a 158,45 euro alla Borsa di Francoforte. Alcuni analisti tuttavia continuano a nutrire dubbi sul takeover, timorosi che l´integrazione di una società così grande possa rivelarsi problematica in un anno in cui tutti gli sforzi – di marketing, prodotto e sponsorizzazioni – saranno concentrati nei mondiali di calcio del 2006 in Germania. La fusione, hanno spiegato i dirigenti di Adidas, dovrebbe accrescere l´utile netto di oltre il 10% nel medio termine e generare risparmi annui per 120 milioni dal terzo anno successivo al completamento della transazione. L'offerta, di 59 dollari ad azione, sarà interamente cash e rappresenta un premio del 34% rispetto alla chiusura di ieri del titolo Reebok. Assieme all´altro rivale tedesco, Puma , Adidas è stata protagonista in questi ultimi anni di una forte crescita di fatturato e redditività, con risultati soddisfacenti soprattutto in Asia. A spingere le vendite e a ridare smalto al marchio è stato anche il fattore moda, con l'abbigliamento sportivo sempre più indossato nella vita di tutti i giorni.
Quella che sembra una mossa d´attacco, ha in realtà anche una valenza difensiva. Nike sta infatti guadagnando terreno nel calcio, segmento nel quale il gruppo tedesco è leader. Una battaglia che si combatte anche a colpi di sponsorizzazioni in vista dei mondiali. Gli americani hanno dalla loro soprattutto la nazionale brasiliana; Adidas gioca in casa e il coach della Germania, Jürgen Klinsmann, ha già detto ai suoi, scatenando vivaci polemiche, che ai Mondiali non dovranno indossare altre scarpette all´infuori del marchio a tre strisce, pena la mancata convocazione.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 4/08/05 a cura di Pambianconews