Dal borgo di Solomeo, in provincia di Perugia, Brunello Cucinelli, 52 anni il prossimo 3 settembre, guida un gruppo da oltre mezzo milione di capi di maglieria in cashmere (con i marchi Brunello Cucinelli Cashmere e Rivamonti), gonne e pantaloni (marchio Gunex) con 300 dipendenti. Quest'anno il gruppo raggiungerà 67 milioni di giro d'affari (+7,2%), con la prospettiva di un ulteriore incremento di quasi il 12% nel 2006 e i ricavi sono realizzati per il 63% sui mercati internazionali.
Dopo la recente apertura di una boutique a Parigi, in Rue Saint Honoré, Cucinelli ha annunciato la prossima inaugurazione di due nuovi negozi monomarca: a New York, zona Bleeckerstreet, e sulla via Petrovka a Mosca. «Anche se, spiega, credo negli spazi commerciali multibrand e nell'importanza di tornare alla cultura del fare piuttosto che del vendere».
Su quali segmenti di mercato sta concentrando l'attenzione?
Sono convinto che l'abbigliamento maschile offra grandi spazi d'innovazione. Personalmente punto su un uomo elegante e chic, ma non classico, giovanile.
Il suo gruppo si prepara a crescere a due cifre: quali sono le aree e i Paesi più interessanti?
Gli Stati Uniti vanno molto bene e resteranno il più bel mercato anche per il prossimo futuro. In Russia raddoppiamo i volumi ogni anno e stanno cominciando a emergere i Paesi dell'Est Europa. In questa area oggi realizziamo il 7% del nostro fatturato ma possiamo tranquillamente raddoppiare nel giro di poco tempo. Il mercato dell'Unione europea, invece, soffre, per motivi culturali e di ricchezza diffusa: è difficile pensare a incrementi significativi dei consumi nel Vecchio continente, dove ritengo che il settore dell'abbigliamento potrà trovare un nuovo equilibrio non prima di un paio d'anni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 2/08/05 a cura di Pambianconews