Un piano industriale ambizioso e allo stesso tempo coraggioso quello annunciato ieri da Puma. L'azienda tedesca di abbigliamento sportivo ha ufficialmente inaugurato la «fase quattro», che prevede l'allargamento della gamma dei prodotti a golf, motociclismo e calcio e il potenziamento della rete commerciale internazionale tramite joint venture o acquisizioni di marchi sportivi locali. Ma soprattutto, per la prima volta nella storia del gruppo, Puma affiderà una fetta importante del fatturato (circa il 10%) a marchi diversi da quello della Pantera. Tutto ciò nell'ottica di raggiungere nel giro di cinque anni 3,5 miliardi di fatturato.
L'espansione e la crescita internazionale, ovviamente, hanno un prezzo. Il numero uno Jochen Zeitz ha parlato di 500 milioni di investimento, ma soprattutto ha messo in conto un'ampia riduzione dei margini di redditività: gli utili operativi caleranno da 330 a 300 milioni di euro e nel 2006 il rapporto utile operativo-fatturato scivolerà al 15% rispetto al 24% di quest'anno.
Anche nel secondo trimestre gli utili netti sono cresciuti del 13% a 58,9 milioni, il fatturato del 12% a 395,5 milioni e per la seconda parte dell'anno i manager stimano profitti e vendite in aumento rispettivamente del 5-9% e del 10 per cento. Data l'ampia disponibilità di cassa, inoltre, Puma remunererà ampiamente gli azionisti con super dividendi e un piano di buy back da 300 milioni.
Estratto da Finanza&Mercati del 28/07/05 a cura di Pambianconews