Ha 40 dipendenti in maternità ma per la sua azienda non è un problema: per ogni donna che non timbra il cartellino ci sarà un bimbo in più da vestire. Giuseppe Prevosti, amministratore delegato di Preca Brummel, non è spaventato dai continui allarmi sul calo delle nascite, tanto che nel suo stabilimento di Carnago (Varese) presto inaugurerà una nursery. Per lui le cicogne sono partner d'affari: l'azienda fondata da suo padre ha già vestito tre generazioni di bambini e si prepara ad accogliere quelli che verranno con nuove collezioni e altri negozi.
Giuseppe, 55 anni, inizia a seguire gli affari di famiglia nei primi anni Settanta e con la sua voglia di innovazione spinge l'azienda verso il decollo: «Ho continuato a produrre abbigliamento per l'infanzia, ma ho cercato di mettere sul mercato capi per tutte le tasche. Oggi abbiamo quattro marchi per i più piccoli: Brummel, Mek, Mek Bebè e Bimbus, che abbiamo acquistato nel 2003 dal gruppo Coin».
«Nonostante questo settore non sia il nostro core business, stiamo sviluppando due nuove linee uomo e donna, che chiameremo Ramblas e che avranno prezzi fortemente competitivi».
In futuro, la strategia punta sull'apertura di negozi diretti Brums nelle maggiori città. Dopo Milano, sono in cantiere Bologna, Treviso e Roma. Così la famiglia Prevosti scenderà in campo direttamente nella distribuzione, dopo aver creato una rete con mille punti vendita multimarca e 225 insegne in franchising. Una formula utilizzata anche per Bimbus, distribuito in 61 negozi affiliati e dodici diretti.
Estratto da Economy del 22/07/05 a cura di Pambianconews