Novembre o marzo. Le prossime settimane diranno se il rientro di Safilo a Piazza Affari avverrà attraverso la prima o la seconda finestra. Il gruppo presieduto da Vittorio Tabacchi sta concludendo la sua marcia per tornare in Borsa. La cancellazione dal listino fu conseguenza dell'operazione di family buyout realizzata da Vittorio, che quattro anni fa liquidò i fratelli Giuliano e Dino.
Posto un equity value stimato fra 1,5 e 1, 8 miliardi di euro, il collocamento dovrebbe riguardare il 30-40% del capitale e avvenire tramite aumento di capitale. Da definire resta l'entità della riduzione della quota detenuta da Csfb private equity.
A condurre il gruppo in questa complessa navigazione è stato, in particolare, l'amministratore delegato Roberto Vedovotto. E' lui che, fra le altre cose, nelle ultime settimane ha selezionato i global coordinator chiamati a accompagnare la quotazione (Merrill Lynch, Banca Imi e Ubm, cioè in due casi su tre gli stessi che hanno fornito le linee di credito all'epoca del delisting). Cslb svolgerà invece il ruolo di advisor per conto di azionisti, società e management. Presidente e amministratore delegato hanno scommesso insieme sul fatto che Safilo sarebbe stata in grado di reggere il debito coni flussi di cassa.
I fatti hanno dato loro ragione, dato che i ricavi del 2004 sono saliti a 940 milioni (+8,5% sul 2003), il margine operativo lordo è aumentato a 150 milioni (+24%), l'utile netto a 19,8 milioni (contro una perdita di 10,9 milioni nel precedente esercizio).
Estratto da Affari&Finanza del 18/07/05 a cura di Pambianconews