Nel corso del 2004 almeno 15 retailer sono entrati in nuovi mercati, ma anche più di 10 sono usciti da Paesi nei quali erano precedentemente entrati, spiega Paolo Venturi, vice presidente consumer, retail e sport practice di A.T. Kearney presentando l' edizione 2005 del rapporto “Emerging market priorities for global retailers”.
Al primo posto, in base alla classifica dei 30 Paese emergenti più attraenti, compare l'India, che negli ultimi anni ha guadagnato posizioni scalzando la Russia. Ma, più in generale, sono i Paesi dell'Est Europa a manifestare una maggiore attrattività, anche se i rapporti di forza interni cambiano.
«Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, continua Paolo Venturi, hanno visto ridursi significativamente il loro richiamo, soprattutto a seguito delle saturazione del mercato dovuta all'arrivo di numerose insegne. Ma, accanto a Slovenia e Croazia, ecco alcuni altri Paesi dell'Est, come Lettonia e Lituania, che iniziano a segnalare la loro posizione in classifica».
E tra le new entry ecco la Macedonia (16a) e la Bosnia-Erzegovina (al 20° posto), mentre Kazakhistan ed Emirati Arabi Uniti si apprestano a entrare nella classifica e il Brasile vi rientra dopo quattro anni. Attrattività elevatissima anche per il colosso Cina, un mercato dove le vendite al dettaglio valgono 630 miliardi di dollari e crescono del 9% l'anno, in cui sono già presenti 17 retailer globali ed è in atto un consolidamento delle realtà locali.
Per quanto riguarda la presenza delle catene italiane in questi paesi emergenti appare una forte dicotomia. Luxottica, da una presenza negli Usa e Australia, è sbarcata in Cina, i negozi Benetton si trovano nelle principali vie commerciali d'Europa, il gruppo Nuance (50% Stefanel, 50% Gecos, gruppo Pam) è attivo nel retail aeroportuale, Eurospin è presente in Slovenia, a cui si aggiungono insegne delle somministrazione come Lavazza, Illy e Autogrill.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 18/07/05 a cura di Pambianconews