La battaglia per Zignago è finita. La cordata organizzata attorno al presidente Antonio Favrin getta la spugna e rinuncia a sfidare l'altro gruppo di soci, con membri della famiglia Marzotto e Donà delle Rose.
Ieri infatti è stato sciolto il patto costituito da Favrin e da alcuni membri delle due famiglie per lanciare un'Opa su Zignago a 18 euro per azione. Decisione presa in seguito alla contro-Opa da 18,6 euro per azione messa in campo da ZiTi, società partecipata da Marco Donà delle Rose e da Gaetano, Stefano. Nicolò e Luca Marzotto, che può già contare sul 13,84% ceduto dal conte Pietro Marzotto il primo luglio a 18,1 euro per azione. Quota che, consolidata insieme alla partecipazione complessiva del 33,74% già in mano a ZiTi, porta la cordata a controllare già il 48,3% del capitale Zignago.
Una sconfitta che Favrin incassa senza scomporsi: «C'è un'altra Opa che ha raggiunto una quota consistente. È giusto che vada avanti. Un cambiamento nei ruoli aziendali? Dipenderà dagli azionisti, io però non ne vedo la necessità perché l'azienda va bene e non capisco cosa dovrebbe cambiare».
La Borsa dal canto suo vede in questa situazione d'incertezza nuovi spunti d'investimento anche speculativi legati al prossimo futuro. Se il titolo Zignago si è allineato al prezzo della contro-Opa (-0,08% a 18,63 euro) quello di Marzotto continua a correre (+3,05% a 2,53 euro 1 ieri dopo il 5% della vigilia).
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/07/05 a cura di Pambianconews