Si stringono i tempi sulla nomina dell'Alto commissario per la lotta alla contraffazione e nel mondo dell'industria cresce la tensione. «Ci vuole una persona che sappia di cosa si parla, competente e sensibile al problema» avverte Carlo Guglielmi, presidente di Indicam (l'istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione). E Gian Domenico Auricchio, presidente del comitato di Confindustria per la tutela dei marchi, aggiunge: «È necessario che questa nomina venga fatta al più presto, ma la scelta deve cadere su una persona molto autorevole, con una profonda e specifica competenza nel commercio internazionale. Se la logica fosse solo politica, la figura del nuovo commissario perderebbe la forza che deve avere».
Previsto dal decreto legge sulla competitività, il ruolo dell'Alto commissario è stato poi definito in termini più precisi nel decreto attuativo: quest'ultimo ora è pronto, attende solo il via libera dei ministeri interessati. E sono pronti anche i candidati alla nomina.
I nomi che circolano in questi giorni sono tre, più un quarto che per ora resta “sottocoperta”: è un candidato della Lega, di nomina strettamente politica, senza competenze specifiche. In testa agli altri candidati c'è invece Nicola Cerrato, magistrato, capo del dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del ministero di Giustizia. Personaggio di alto profilo, sostengono gli imprenditori, esperto di legge ma anche di falsi: «In Italia è l'unico che abbia fatto davvero qualcosa nella lotta alla contraffazione, una delle vere emergenze del nostro settore» dice Mario Boselli, presidente della Camera della moda italiana.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 1/07/05 a cura di Pambianconews