I tetti all'export freneranno l'invasione di tessile e abbigliamento nella Ue, ma alla Cina resta la grande opportunità della triangolazione per aggirare le barriere. Un sistema già molto utilizzato, con l'aiuto delle piattaforme di Emirati arabi, Libano, Indonesia, Malaysia e via eludendo.
Ma non c'è bisogno di andare così lontano: l'accordo tra Bruxelles e Pechino limita l'export della mainland, la Cina popolare, ma lascia i libere Hong Kong, Macao e la «provincia ribelle» Taiwan. Tre basi per far ripartire prodotti made in China ripuliti dell'origine e, quindi, dei limiti stabiliti nell'accordo. Un passaggio a Hong Kong, piuttosto che a Macao, dove abbondano i casinò e non le fabbriche, è sufficiente per circolare liberamente in tutta Europa, senza preoccuparsi di licenze e quote.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 29/06/05 a cura di Pambianconews