E' il tormentone degli ultimi mesi: «La Cina è una minaccia o una opportunità?». L'unica risposta certa da come stanno oggi le cose, è che il Celeste Impero non può essere un mercato amico per i prodotti di fascia bassa. Per il momento le uniche chance di trarre profitti ce le hanno i marchi forti, riconoscibili e soprattutto del lusso.
«Oggi i cinesi che si possono permettere acquisti di lusso sono l'1 % della popolazione. Ma nel breve termine si stima che questa percentuale salirà all' 8», è quanto afferma uno studio effettuato da Sda Bocconi.
Percentuali minime si dirà, ma se consideriamo che sono calcolate su un numero esorbitante di abitanti viene fuori che 1'1% significa 13 milioni di persone e l'8% 100 milioni. Questo nel breve. Il futuro si prospetta ancora più promettente per chi vende lusso. In proposito lo studio sottolinea come nessuna nazione al mondo possa vantare 320 milioni di persone fra i 20 e i 34 anni, cioè il target ideali per i prodotti luxury e fashion. E, sebbene l'interesse per i beni di lusso sia abbastanza recente, i consumatori cinesi rappresentano già un quarto del mercato pesando per il 2% nella torta delle vendite globali.
Un altro aspetto che spesso è sottovalutato dagli operatori che vogliono conquistare il mercato cinese, è un buon posizionamento sulla Grande Rete. «Nel 2003 i navigatori internettiani erano 54 milioni – informa lo studio della Bocconi – nel 2005 saranno almeno 100 milioni e nel 2010 il fatturato delle vendite online per il mercato cinese potrebbe raggiungere i 40 miliardi di dollari. Dunque i fashion brand devono prestare molta attenzione alla cura dei loro siti Web».
Estratto da Affari&Finanza del 27/06/05 a cura di Pambianconews