Paura della Cina? Assolutamente no. Mentre la concorrenza sleale dall'Estremo Oriente mette in ginocchio il sistema calzaturiero italiano e compromette l'attività di interi distretti, alcuni produttori si sentono tranquilli. Tra questi Gimmi Baldinini, dell'omonimo gruppo: «I cinesi non ci raggiungeranno mai». All'origine di tanta sicurezza ci sono scelte precise che hanno portato l'azienda romagnola, che opera al centro del distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli (Rimini) e dispone di 45 negozi monomarca nel mondo, a chiudere il 2004 con un fatturato vicino a 30 milioni di euro.
Le previsioni per il 2005, nonostante la congiuntura difficile, sono di crescita a due cifre verso i 35 milioni. La redditività è buona e significativi sono gli investimenti in ricerca. Qual è la ricetta per difendersi dal pericolo che viene dall'Oriente? «La Cina è un fatto, non si può cancellare. E dopo la Cina arriverà l'India e altri ancora. Non credo che bastino i dazi e le proteste».
Secondo Baldinini la prima chiave del successo per un'impresa italiana sta nella creatività, nella fantasia, nello stile, nel marchio, nella ricerca e nell'innovazione. Un insieme di fattori difficilmente ripetibili altrove, soprattutto nei Paesi emergenti. «Se però un'azienda non ha un'identità propria, se non ha un marchio forte sul mercato, se non è capace di fare prodotti di altissimo livello, allora sorgono le difficoltà».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 14/06/05 a cura di Pambianconews