Un boom di investimenti italiani dopo la missione in Cina del dicembre scorso: in sette mesi 63 aziende del made in Italy hanno deciso di fare business in Cina con investimenti per 370 milioni di euro, di cui 35 finanziati dalla Simest. L'annuncio arriva dal vice ministro al Commercio estero, Adolfo Urso, e l'ambasciatore cinese in Italia, Dong Jinyi, in un incontro al termine di una visita in Italia di rappresentanti governativi e giornalisti cinesi, è soddisfatto: «Siamo amici degli italiani, qualsiasi problema economico deve essere risolto con il dialogo». Una frase distensiva, a tre giorni dalla firma dell'accordo tra Ue e Pechino sull'import di 10 categorie del tessile-abbigliamento.
Sul fronte dell'accordo Ue-Cina sul tessile-abbigliamento raggiunto venerdì scorso, se dalla Confindustria italiana, come ha ribadito ieri il presidente Luca di Montezemolo, sono arrivati apprezzamenti, ieri gli imprenditori europei, in un comunicato, hanno espresso una serie di critiche: se a prima vista può sembrare positivo, ha detto il presidente di Euratex, Filiep Libeert, lo è molto meno alla luce della metodologia utilizzata per calcolare i tetti ai volumi in importazione dalla Cina nel corso dei prossimi tre anni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 14/06/05 a cura di Pambianconews