Si chiama «Mare Verticale» e già il nome è un programma, perché verticalizzare un elemento che per natura è orizzontale significa snaturarlo, scuoterlo dalle radici per trarne qualcosa di assolutamente diverso. «Mare Verticale» è la scultura di Fabrizio Plessi che accoglie i visitatori ai Giardini della Biennale a Venezia, ma è anche e soprattutto un progetto imprenditoriale intrigante inventato nel Nordest. In quel Nordest che da tempo s'interroga sulla crisi del suo sistema produttivo senza riuscire a trovare soluzioni.
A unire arte e imprese, una proposta di sponsorizzazione partita da Lino Dainese (abbigliamento da moto), raccolta dal presidente di Federmeccanica e dell'associazione industriali di Vicenza Massimo Calearo (antenne) e girata a sette «operatori economici» eterogenei. Dal marchio di jeans (Gas) alle saldatrici (Telwin); dallo specialista in costruzioni metalliche (Stahlbau Pichler) alla galleria d'arte (503 Mulino) fino al leader mondiale delle giostre (Zamperla), con la consulenza dell'avvocato Ugo Dal Lago.
«Tutto nasce dal disagio che si respira in questa parte d'Italia, spiega Lino Dainese. Le fabbriche in difficoltà, la sensazione di essere solo una terra di conquista (vedi la battaglia per Antonveneta), gli infiniti dibattiti su cosa fare per uscire dalla crisi senza un progetto vero. Sentivamo la necessità d'un colpo d'ala, di alzarci sopra le discussioni per dare vita a un nucleo, anche piccolo, con un progetto per il futuro. La sponsorizzazione ha fatto da collante a un gruppo di imprenditori che ha deciso che era giunto il momento di guardare le cose in un modo diverso».
Estratto da CorrierEconomia del 13/06/05 a cura di Pambianconews